IL TOPO DEL SOTTOSUOLO da Fedor Dostoevskij

Adattamento Alberto Oliva e Mino Manni
Regia Alberto Oliva
con Mino Manni

PRODUZIONE Associazione I Demoni
DEBUTTO Teatro Franco Parenti, Milano – 29 novembre 2016

«Qui sta il punto: sono un bruto, o sono una vittima? La ragione è schiava della passione: io forse ho rovinato più di ogni altro me stesso.»

Svidrigajlov, incallito giocatore che scommette su se stesso per tutta la vita, giocando ai limiti del consentito una partita senza esclusione di colpi col destino, si innamora di Dunja, la candida sorella di Raskolnikov e incrocia il destino del protagonista anche perché origlia una scomoda confessione che egli fa a Sonja. Da questi intrecci Dostoevskij si discosta per farci conoscere Svidrigajlov dall’interno, penetrando in soggettiva nella sua mente contorta e piena di contraddizioni e raccontandoci il passato di un uomo che si definisce “malato”, come il protagonista delle Memorie dal sottosuolo. E anche lui, infatti, è un personaggio del sottosuolo, anzi, un topo, come quelli che vede in un delirio di allucinazioni nell’ultima notte della sua vita, quella che precede il suicidio, estremo e definitivo atto di coraggio e di sfida alla morte.

Svidrigajlov è un personaggio straordinario, cui Dostoevskij dedica molte pagine nella seconda parte di Delitto e castigo. Essendo il suo un romanzo uscito a puntate, l’autore si è potuto permettere digressioni dalla linea narrativa principale, approfondendo personaggi, fatti e situazioni che incontrano solo sporadicamente la trama principale.

Lo spettacolo è ambientato in una locanda di San Pietroburgo, dove il pubblico potrà prendere posto ai tavolini accanto al protagonista, che interagisce con loro, tra un bicchiere di vino e il caratteristico odore delle candele accese. Un’esperienza intima e travolgente, che coinvolge il pubblico prendendolo a testimone di una storia di ozio e depravazione.

Con questo spin off che stringe il fuoco su un personaggio strepitoso di Delitto e castigo, possiamo rendere merito ad alcune pagine di grande impatto teatrale e approfondire dei temi che ci stanno molto a cuore – in particolare il rapporto tra uomo e donna che diventa quello tra vittima e carnefice in costante mutamento tra loro.

 

“Mino Manni ben si cala in questo personaggio complesso. La regia di Oliva è pulita, gioca bene con lo spazio, disegna lo sfondo cupo, claustrofobico di delitti e miserie … particolarmente efficace quando si avverte il soffio teso e sottile, perversamente soddisfacente, dell’autocompiacimento”

Magda Poli – Corriere della Sera

 

Il topo del sottosuolo – Teatro Franco Parenti (Milano)

“Una narrazione avvincente messa in scena con passionalità. Il lavoro registico punta sulla creazione di un’atmosfera suggestiva ed evocativa, concedendo al monologo una vivacità pop”.

Laura Timpanaro – Saltinaria

 

Il topo del sottosuolo, Oliva e Manni trovano strade per Dostoevskij

“con Il topo del sottosuolo, l’inveterata passione dostoevskiana di Alberto Oliva e Mino Manni – non a caso la compagnia da loro fondata si intitola “I demoni” – sortisce un felice risultato. Rinunciando a scandagliare la contorta indole e i rovelli psicologici di Raskol’nikov, Oliva (regista) e Manni (attore) lavorano drammaturgicamente, a quattro mani, su un personaggio minore di Delitto e castigo: Svidrigajlov. Una scelta solo apparentemente riduttiva, che consente invece al regista e all’interprete di costruire un oggetto drammaturgico di intenso ed efficace impatto.”   

Claudio Facchinelli – Corriere dello Spettacolo

 

 

 

Prev Post

IL MERCANTE DI VENEZIA da William Shakespeare

Next Post

IVAN E IL DIAVOLO Il mistero del doppio nei Fratelli Karamazov da Fedor Dostoevskij