DELITTO E CASTIGO da Fedor Dostoevskij

Adattamento Alberto Oliva e Mino Manni
Regia Alberto Oliva
con Valentina Bartolo, Sebastiano Bottari, Francesco Brandi, Maria Eugenia D’Aquino, Matteo Ippolito, Massimo Loreto, Mino Manni, Sara Marconi, Camilla Sandri

Scene Alessia Margutti
Costumi Simona Dondoni
Musiche originali Gabriele Cosmi
Disegno luci Alessandro Tinelli
Assistente alla regia Sara Marconi

PRODUZIONE Teatro Franco Parenti

DEBUTTO Teatro Franco Parenti, Milano – 16 febbraio 2018

È il rendiconto psicologico di un delitto. Un giovane, che è stato espulso dall’Università e vive in condizioni di estrema indigenza, suggestionato, per leggerezza e instabilità di concezioni, da alcune strane idee non concrete che sono nell’aria, si è improvvisamente risolto a uscire dalla brutta situazione. Ha deciso di uccidere una vecchia che presta denaro a usura…

Incubi, visioni al confine con la follia, si alternano a scene di crudo realismo fra i vicoli di Pietroburgo, bettole e squallide stanzine da cui ci si spia, si piange e si ama.

La parabola esistenziale di Raskolnikov che uccide per sentirsi un’anima eletta e non una persona qualsiasi è il punto di partenza per un’analisi profonda sul mistero dell’uomo e sull’impossibilità di ogni giudizio che punti a dividere gli esseri umani in buoni e cattivi, vittime e carnefici, salvati e dannati. Il giovane studente commette il delitto e poi sprofonda in uno stato mentale che alterna una lucidità cinica e graffiante a momenti di delirio convulso, in un crescendo di sensi di colpa e angosce che lo porteranno alla confessione e al castigo del titolo, ma senza alcuna pretesa di insegnamento morale. Attorno a lui ruotano personaggi deliziosi, dalla dolce Sonja all’amico Razumichin, dalla vecchia usuraia uccisa per pochi spiccioli, al disincantato giudice Porfirji, dalla bella Dunja al perfido Svidrigajlov, e tanti altri, in un affresco ricchissimo di umanità cui attingere per una vertiginosa discesa agli inferi.

E’ la ricerca dell’amore il motore di Delitto e castigo. E quando si trova, si apre la strada della redenzione.

 

Delitto e Castigo: la regia caravaggiesca di Alberto Oliva

La regia quasi caravaggiesca per il sapiente uso delle luci di Alberto Oliva, fa muovere i personaggi tra luce e ombra. É in questa che essi, a tratti, scompaiono, come inghiottiti nella notte del dubbio e delle tenebre, mentre la musica amplifica ogni momento o come una cesoia impietosa, lo conclude.

Raffaella Roversi – 2duerighe.com

 

“DELITTO E CASTIGO”: ECCO PERCHÉ RASKOL’NIKOV UCCIDE

Intervista ad Alberto Oliva

“Raskol’nikov elabora una propria teoria all’interno di ‘Delitto e castigo’ che divide l’umanità in due categorie: gli uomini comuni e quelli non comuni. I primi servono a popolare l’umanità, ad aumentarla numericamente, a procreare e a vivere una vita normale. I secondi sono anime elette di uomini non comuni che però non possono decidere di esserlo, lo sono e basta.

Andrea Simone – teatro.online

Prev Post

ENRICO IV di Luigi Pirandello

Next Post

IL FU MATTIA PASCAL - L’uomo che visse due volte di Luigi Pirandello