IL PADRE di August Strindberg

Regia Alberto Oliva
con John-Alexander Petricich, Chiara Zerlini, Lorenza Pisano, Andrea Fazzari, Jacopo Zerbo
Consulenza storico/letteraria Andrea Bisicchia

PRODUZIONE Teatro Popolare Italiano e Teatro Out Off
DEBUTTO Teatro Out Off, Milano – 27 novembre 2012

 “Un uomo non ha figli. E quando muore non lascia nessuno dietro di lui. Solo le donne hanno figli, per questo l’avvenire è nelle loro mani.”

Capolavoro di straordinaria attualità in cui è facile riconoscersi ancora oggi per la forza con cui l’autore mette in scena lo scontro di coppia.

Si può avere la certezza di essere il vero padre della propria figlia? Basta insinuare un piccolo sospetto per precipitare un uomo nella crisi più profonda, da cui può salvarsi solo con il delirio e la pazzia, perché solo una madre può sapere di avere veramente partorito la sua creatura. Il Capitano, protagonista del testo, è un uomo equilibrato, amante della scienza e dell’astronomia, apparentemente impenetrabile dalla gelosia e dalla paura. Sua moglie Laura è una donna energica ed emancipata, che ingaggia una lotta con il marito per l’educazione della figlia Bertha. Tra i due è impossibile trovare una conciliazione, e allora un episodio all’apparenza banale – una serva che rimane incinta e il presunto seduttore che nega la paternità – è lo spunto per la grande affermazione di Laura: il Capitano viene assalito da allucinazioni spettrali che lo alienano dalla realtà. Il dramma borghese assume toni da tragedia shakespeariana, quando il Capitano in uno sproloquio ai limiti del delirio cita letteralmente le celebri parole di Shylock nel Mercante di Venezia, o quando la pulce del dubbio innesca la miccia della follia come il fazzoletto di Cassio accende la gelosia di Otello… Ma la suggestione shakespeariana che maggiormente vorrei evocare è quella delle streghe di MacBeth, quando maledicono il Re di Scozia: “E vivrà come una persona colta in un sortilegio, e sfinito dalla veglia languirà, si smagrirà e deperirà”. Non diverso è il destino cui Laura conduce il Capitano, attraverso un incantesimo molto più sottile, nutrito dall’arte della persuasione e dal fascino femminile, ma ordito con la stessa perizia stregonesca.

 

Il Padre al Teatro Out Off, Strindberg controcorrente

Decontestualizzare fisicamente i protagonisti della vicenda consente al regista di sottolinearne la dimensione più universale, meno storicizzata e ideologica. Oliva può così permettersi di percorrere il piano inclinato che porta alla pazzia del Capitano scegliendo di riabilitare la figura della moglie, Laura.

Paolo Bignamini – ilsole24ore.com

 

 

Prev Post

SALOMÉ da Oscar Wilde / Giovanni Testori

Next Post

VIAGGIO ALL’INFERNO Solo andata! Drammaturgia di Valeria Cavalli