PERCHE’ TUTTI SONO FAMOSI E IO NO L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI EROSTRATO di Tommaso Urselli

Regia Alberto Oliva
con Francesco Paolo Cosenza
Azione pittorica Gian Marco Capraro

PRODUZIONE Litta Produzioni – MTM Manifatture Teatrali Milanesi

DEBUTTO Teatro Litta, Milano – 23 ottobre 2009

 

E perciò dico basta
smettiamola con questa fissazione
quest’idea antiquata che la fama se la devono godere solo i geni
che i nomi che restano devono essere solo di quelli che creano
che edificano.
Io distruggo
che c’è di male?
Uscire dall’anonimato.

La grande ossessione contemporanea ha acceso in noi una scintilla da cui è nato lo spettacolo su Erostrato, un uomo comune che voleva diventare famoso, ma non riusciva ad affermarsi in niente. Finché una notte incendiò il tempio di Artemide, una delle sette meraviglie del mondo e urlò il suo nome sopra le fiamme.

Divenne un Mito.

Oggi è tornato.

Ma se duemila anni fa creare la distruzione fu un atto di estrema originalità, oggi bisogna affrontare una concorrenza molto agguerrita. A lui non bastano i 15 minuti di celebrità di Andy Warhol, qualche foto su Facebook, un filmato su Youtube… Non è questa stupida illusione di notorietà a spingerlo oltre i confini del piccolo pianeta Terra che si ostina a girare sempre nello stesso senso, senza ambizioni.  Bisogna pensare molto più in grande! Erostrato è tornato per realizzare il progetto finale, e voi sarete dei privilegiati, perché ha deciso di cominciare proprio da qui, da voi, da quel pittore che si ostina a dipingere accanto a lui, imperterrito…

In fondo è vero che la Fama è un bisogno irrinunciabile dell’uomo, o è solo il delirio di un pazzo?

 

 

FRANCESCO PAOLO COSENZA È UN EROSTRATO CHE INFIAMMA IL LITTA

Perchè tutti sono famosi e io no. L’importanza di chiamarsi Erostrato è uno spettacolo ricco di citazioni, da Rimbaud a Pessoa, senza tralasciare quelle cinematografiche, prima su tutte quella di 2001 Odissea nello spazio di Kubrick (spassosissimo il siparietto iniziale con il pittore performer Gian Marco Capraro. Non ve lo svelo: dovete vederlo).

Saul Stucchi – Alibionline.it

 

 

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