NABUCCO di Giuseppe Verdi

Direttore musicale Marco Beretta

Regia Alberto Oliva

Scenografie digitali Roberto Zizzo

Trucco e acconciature APTA Accademia Professionale di Trucco Artistico, Società Umanitaria di Milano,

Costumi Sartoria Teatrale Bianchi

Assistenti alla regia Sahar El Khoury, Edoardo Maione

Coro ADADS 15ORCHESTRA SINFONICA DI PIACENZA

DEBUTTO Teatro Verdi, Busseto – 01 giugno 2019

In collaborazione con il Master di Regia Lirica dell’ADADS Accademia Dell’Arte Dello Spettacolo

 

 

Cadran, cadranno i perfidi come locuste al suol!

Nabucco nasce in un momento di grande incertezza politica per l’Italia, che ancora non esisteva ma di cui Verdi e i suoi futuri connazionali sentivano la bruciante urgenza. Evoca e presagisce, incita e immagina i moti rivoluzionari con un’energia e un afflato epico che nella musica traspaiono con incredibile forza. Il libretto paga una lingua troppo aulica e una previsione che potremmo definire “neoguelfa” sul futuro del Paese che si rivelerà una profezia errata, ma il capolavoro musicale riesce a coprire le ingenuità di Temistocle Solera, che si presentano come scoglio solo per i registi.

Quello che mi colpisce dell’opera e su cui ho voluto mettere l’accento con la regia è l’incertezza del potere, la sua costante instabilità.

Niente è certo per sempre, tranne il fatto che a volere troppo si finisce male.

È questo il destino di Nabucco e di Abigaille, che credono di poter abusare del potere che hanno preso e vengono divorati dalla loro ambizione. La velocità con cui si rovesciano le loro sorti assomiglia – con tutte le debite proporzioni – al destino dei politici di oggi, appesi a un consenso sempre più volatile e fluido.

 

 

 

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